Il nostro opulento stile di vita si basa sul consumo di ingenti quantità di energia, che viene prodotta attraverso diverse modalità. Chiedersi quali siano le fonti della nostra energia significa domandarsi quale sia il motore che alimenta gran parte delle azioni che svolgiamo tutti i giorni, come ad esempio l’accensione di un elettrodomestico o dell’impianto di riscaldamento casalingo, oppure lo spostamento per mezzo di una macchina o di un mezzo pubblico.

Le fonti di energia sono di diverso tipo e si possono suddividere in rinnovabili e non rinnovabili, a seconda del fatto che esse siano costituite da serbatoi soggetti ad esaurimento o meno. Il carbone e il petrolio sono esempi di fonti non rinnovabili, poiché sono presenti sul nostro pianeta in quantità limitate e pertanto esauribili. L’energia idroelettrica ed eolica costituiscono invece due fonti rinnovabili, in quanto la caduta per gravità dell’acqua e i movimenti del vento non sono soggetti ad esaurimento. Le fonti rinnovabili causano tendenzialmente impatti ambientali di minore entità rispetto a quelle non rinnovabili, anche se esistono alcune eccezioni: la combustione della legna, ad esempio, genera importanti emissioni in termini di polveri sottili e di ossidi di azoto, e può contribuire a peggiorare notevolmente la qualità dell’aria in aree critiche per l’inquinamento atmosferico, come la nostra Pianura Padana.

 

Il mix energetico italiano

Per comprendere da quali fonti proviene l’energia che consumiamo, possiamo fare riferimento al mix energetico nazionale, che costituisce l’insieme delle fonti energetiche utilizzate per la produzione dell’energia consumata. Scopriamo così che in Italia, secondo i dati tratti dal rapporto “Fonti rinnovabili in Italia e in Europa 2019” redatto dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), le fonti rinnovabili hanno coperto nel 2019 il 18,2% del fabbisogno energetico nazionale, dato lievemente inferiore rispetto alla media europea (Figura 1). Le bioenergie, che comprendono la combustione di biomasse solide, biogas e bioliquidi, coprono oltre il 40% della produzione di energia da fonti rinnovabili e, come abbiamo visto, non sono sempre prive di impatti ambientali.

Mix energetico italiano

Figura 1. Consumo di energia da fonti rinnovabili espresso in percentuale rispetto all’energia totale consumata. GSE, Fonti rinnovabili in Italia e in Europa 2019, p. 4

Dopo le bioenergie, le fonti rinnovabili più diffuse in Italia sono l’idroelettrico (18% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili), a cui seguono le pompe di calore per riscaldamento (11%), il fotovoltaico (9%) e l’eolico (8%). Le pompe di calore sono considerate dal GSE come fonti di energia, in quanto sono in grado di produrre calore utile in quantità maggiore rispetto all’energia consumata; proprio la differenza tra il calore restituito e l’energia assorbita costituisce la produzione considerata dal GSE.

L’81,8% dell’energia consumata in Italia proviene da fonti non rinnovabili, su tutte prodotti petroliferi e gas naturale; la produzione di energia dal carbone è al contrario molto limitata e non avvicina nemmeno il 5% del totale.

 

Le fonti rinnovabili per settore

Dal rapporto GSE emergono dei dati molto interessanti che riguardano la percentuale di energia da fonti rinnovabili per settore. Le fonti rinnovabili coprono il 35,0% dei consumi di energia elettrica, il 19,7% dei consumi di energia termica e il 9,0% dei consumi di energia utilizzata nei trasporti; come si evince dalla Figura 2, questi dati non differiscono molto rispetto alle medie europee. Se la produzione di energia elettrica rinnovabile avviene con una grande varietà di fonti (idroelettrico, fotovoltaico, eolico, bioenergie e geotermia), la produzione di energia termica rinnovabile avviene sostanzialmente per combustione di biomasse (legna e pellet su tutte) e tramite pompe di calore. Tra i trasporti, l’energia rinnovabile è prodotta perlopiù per mezzo di biocarburanti e per l’utilizzo di energia elettrica rinnovabile per alimentare i trasporti su rotaia.

Fonti rinnovabili per settore

Figura 2. Consumo di energia da fonti rinnovabili per settore, espressa in percentuale sul totale. GSE, Fonti rinnovabili in Italia e in Europa, p. 5

Appare evidente come il settore elettrico sia quello con una più elevata quota di fonti rinnovabili nel proprio mix. La relativa facilità della produzione di elettricità a partire da fonti rinnovabili è una delle principali ragioni per cui un’automobile elettrica causa un minore impatto ambientale rispetto a un’automobile tradizionale con motore termico. Il settore dei trasporti è infatti quello in cui le fonti rinnovabili sono meno presenti, poiché l’altissima densità di energia dei combustibili fossili e dei loro derivati (benzina, diesel, gas naturale) li rende estremamente efficaci a parità di peso.

 

Le fonti rinnovabili negli ultimi anni

Abbiamo visto come la produzione di energia da fonti rinnovabili sia, nel nostro Paese, ancora decisamente minoritaria. Dal 2005 al 2019, tuttavia, la situazione è decisamente migliorata: sedici anni fa solo il 7,5% dell’energia consumata era prodotta per mezzo di fonti rinnovabili, mentre due anni fa si arrivava al 18,2%. Questo aumento percentuale è frutto di due fenomeni: da un lato, la produzione di energia da fonti rinnovabili è passata da 10,7 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) a 21,9 Mtep; dall’altro lato, i consumi di energia totali in Italia sono scesi da 141,1 Mtep del 2005 alle 120,3 Mtep del 2019 (Figura 3).

Trend recenti fonti rinnovabili

Figura 3. Storico 2005-2019 della percentuale di energia da fonti rinnovabili sui consumi totali. GSE, Fonti rinnovabili in Italia e in Europa 2019, p. 7

Quasi tutto l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili è avvenuto tuttavia prima del 2013; negli ultimi anni, questo dato non è variato sensibilmente, a testimonianza del fatto che gli sforzi per una transizione energetica sembrano essersi arrestati. La speranza è che un’inversione di tendenza sia già in atto e che la nostra energia possa essere prodotta in maniera sempre più pulita nei prossimi anni e nei prossimi decenni.

Chi fosse interessato a leggere il rapporto completo “Fonti rinnovabili in Italia e in Europa 2019” può scaricarlo a questo link.