Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda fu realizzato tra il 1984 e il 1986, completato dunque a dieci anni di distanza da uno dei peggiori disastri ambientali della storia, la fuoriuscita di diossina TCDD dall’industria ICMESA di Meda avvenuta a seguito dell’esplosione di un reattore il 10 luglio del 1976.
Il disastro causò la morte di circa 80.000 animali: circa 3.000 morirono a causa del contatto con il gas e gli altri furono abbattuti per evitare che le diossine potessero entrare nella catena alimentare. Per quanto riguarda i danni a umani, i risultati degli studi sono controversi, anche se si sa che la TCDD è, tra le altre cose, un agente cancerogeno certo e ha effetti dannosi sul feto.
Che fare di tutti i rifiuti contaminati?
Inizialmente si pensò alla costruzione in loco di un inceneritore con il quale bruciarli, poi il progetto naufragò a causa delle resistenze della popolazione. Si decise quindi di conferire tutti i rifiuti contaminati, tra cui tutto il terreno superficiale della “zona A”, quella più contaminata, in due vasche della dimensione complessiva di 280.000 metri cubi.
In quella che era la zona A, si decise di realizzare un bosco, l’odierno Bosco delle Querce, simbolo della lotta ambientale nonché meta di tranquille passeggiate in memoria dei disastri ambientali che furono (specialmente nella Brianza degli anni Sessanta-Settanta) e che sono.
Il bosco delle querce di Seveso e Meda viene attraversato interamente dal Cammino di Sant’Agostino, di cui forniamo una piccola descrizione qui.
Per maggiori informazioni su questa proposta di pellegrinaggio, visitate il sito ufficiale.