Come sapete, oggi pomeriggio era in programma la visita guidata alla Basilica di San Carpoforo a Como, 9° appuntamento della nostra rassegna “a spasso col Faggio”. Inevitabilmente, a causa del maledetto virus che ci sta costringendo a rimanere chiusi in casa, siamo costretti a ripiegare su una visita guidata per iscritto.
Luoghi sacri a Como
Prima di essere una chiesa, il luogo su cui oggi sorge San Carpoforo era già stato utilizzato come tempio pagano dedicato a Mercurio. Era questa una posizione sicuramente molto particolare, praticamente a ridosso della collina del Baradello.
Nel V secolo il vescovo Felice decise di trasformare il tempio nella prima cattedrale della città di Como, dedicandola a San Carpoforo; non appena la cattedrale fu spostata in un luogo più vicino alla città, tuttavia, San Carpoforo iniziò a decadere fino a quando nel 724 Liutprando, Re dei Longobardi, decise di ristrutturarla e ingrandirla.
Della Basilica si sa che è stata rimaneggiata più volte nella costruzione, riutilizzando anche reperti funerari romani e altro materiale di epoca medievale. Fu consacrata nel 1040.
Descrizione di San Carpoforo
Il suo ingresso non si trova in facciata, che è rivolta verso la collina, bensì sui due lati nord – per la popolazione – e sud, all’interno del cortile dell’antico monastero.
Tutto l’edificio e il campanile slanciato, di stile romanico lombardo, sono costituiti da pietra calcarea di Moltrasio, la quale è la più utilizzata sul Lario vista la sua abbondanza nelle cave locali.
Un ulteriore richiamo al romanico è l’alternarsi di pietre bianche e nere a decorazione dell’abside maggiore, come si può vedere in foto.
Molto interessante è la cripta, adibita a chiesa invernale durante il medioevo: essa presenta tre navate piccoline con delle absidiole ricavate in spessore di muro. Scendendo verso la cripta, ai lati della scala, si trovano preziosi artefatti ritrovati durante gli scavi dell’Ottocento: iscrizioni romane e parte del pavimento in opus sectile costituito da lastre triangolari e romboidali bianche e nere.
Speriamo di potervi portare al più presto a visitare di persona questo gioiellino della città di Como: per intanto, ci dovremo accontentare di questa breve descrizione scritta.