A Inverigo (CO), tra la Villa Crivelli e il Santuario Maria della Noce esiste una splendida passeggiata costeggiata interamente e solamente da alberi di cipresso.

La scelta del cipresso è sicuramente azzeccata per la natura votiva del viale in quanto questo arbusto, in ambito cristiano, insieme a palma, cedro e ulivo è ritenuto uno dei legni utilizzati per la costruzione della croce di Cristo.

Il Viale dei Cipressi d’Inverigo è stato uno tra le prime realizzazioni barocche di prospettiva cannocchiale e ha un’imponenza monumentale che la famiglia Crivelli ha sempre avuto l’intenzione di mostrare per celebrare la grandezza del proprio potere.

La storia

Nel settembre 1664, il marchese Giovan Battista Crivelli decise di realizzare il tratto per favorire il collegamento tra il borgo di Inverigo e il Santuario, a detta sua “con una via più breve per arrivare alla fonte di salvezza”. Ancora oggi, murata all’inizio del viale, si trova la lapide che ricorda la sua creazione:

“MARCHIONUM FRATRUM / DE CRIBELLIS / AD PATRIAM INCOLUMEN REDITUM / HANC VIAM APERIT / AD FONTES SALUTIS BREVIOREM / ANNO 1664 7BRIS”.

Nel 1691, Enea Crivelli decise di prolungare il viale, seguendo sempre una linea retta, ma iniziando a risalire una pendenza, quella che raggiunge il Roccolo del Navello. Tutt’oggi gli abitanti di Inverigo chiamano questo tratto “stradùn in pee” ossia stradone in piedi.

Nel 1722, il Viale venne allungato invece dalla parte opposta, arrivando alla “scalinata del Gigante” e così raggiungendo la lunghezza di 2 chilometri.

Quello che vediamo noi oggi non è ciò che potevano ammirare secoli addietro gli abitanti del borgo: i terrazzamenti che affiancavano il viale avevano piante da frutta, viti e statue in pietra (dei quali si vedono ancora i basamenti).

La storia del Viale dei Cipressi fu radicalmente segnata da un’innovazione che segnò la storia della Brianza: la costruzione della ferrovia Milano-Asso. Iniziata nel 1879, Inverigo sapeva che sarebbe stata toccata, ma il problema sorse quando si chiese di far passare i binari proprio in mezzo al Viale più famoso della Lombardia. La famiglia Crivelli acconsentì, ma alla condizione che ogni singolo treno in arrivo o in partenza dovesse sempre fermarsi a Inverigo. Non c’è più continuità nel Viale, ma il paese gode di un servizio non indifferente.

La tutela artistica

Nel 1960, il Viale dei Cipressi è stato sottoposto a vincolo ambientale ed è riconosciuto come elemento caratterizzante di Inverigo come “luogo dell’identità regionale”.

Nel 2004, grazie all’associazione “Le Contrade”, è stato effettuato un restauro per ripristinare la guida in pietra all’interno delle due fila di cipressi.

Oggi, il Viale dei Cipressi è parte de Il Cammino di Sant’Agostino del quale abbiamo fatto una breve descrizione qui.