Fabio Casartelli, campione olimpionico di ciclismo, era originario di Albese con Cassano (CO), luogo dove ha vissuto e dal quale partivano le sue lunghe sessioni d’allenamento. Quest’articolo è in ricordo di Fabio Casartelli, per menzionare tutto ciò che è stato creato dopo la sua prematura morte.
La vita e i successi
Fabio nacque il 16 agosto 1970 ed iniziò già da bambino a praticare il ciclismo su consiglio del papà Sergio. Dopo un’ottima carriera tra i dilettanti, fu convocato a rappresentare il suo Paese alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. Era stato il suo anno magico: dieci vittorie di cui quattro internazionali di fila, concludendo l’annata con la storica vittoria olimpionica e riportando la medaglia d’oro in Italia dopo 24 anni.
Le sue vittorie furono notate da più squadre professioniste, ma alla fine Ceramiche Ariostea la spuntò e Fabio corse con loro per il primo anno. Nel 1994 Fabio Casartelli firmò con la ZG Mobil e l’anno successivo passò a Motorola, formazione di cui faceva già parte il promettente statunitense Lance Armstrong.
Il 18 luglio 1995, mentre si percorreva la quindicesima tappa del Tour de France, Saint Girons – Cauterets, al chilometro 34, lungo la discesa del Col de Portet d’Aspet, ci fu una caduta che coinvolse diversi corridori. La testa di Fabio impattò violentemente contro un blocco di cemento posto al lato della strada; purtroppo furono vani i tentativi di rianimazione e il ciclista albesino morì nello stesso giorno all’età di 25 anni.
Il caschetto non era un equipaggiamento richiesto all’epoca e Fabio non lo stava indossando. Solo a seguito della morte di Andrej Kivilëv nel 2003 fu reso obbligatorio, anche se fino al 2005 era possibile togliere il caschetto durante alcune parti della gara. Solo nel 2006 il caschetto divenne obbligatorio in maniera permanente.
Riconoscimenti ad Albese
Molti furono i progetti in ricordo di Fabio Casartelli ad Albese con Cassano. Il primo progetto fu la creazione di un gruppo che potesse portare alto il nome e il ricordo di una persona così speciale. Il 13 giugno 1996 nacque l’associazione “Fondazione Fabio Casartelli” per ricordare per sempre il campione olimpionico albesino; l’associazione ottenne nel 1998 il riconoscimento giuridico per diventare a tutti gli effetti Fondazione. Per maggiori informazioni vi suggeriamo di leggere dal loro sito tutte le attività svolte durante gli anni.
Pochi anni dopo la costruzione della grotta di Cepp, della quale avevamo già parlato nell’articolo dedicato alle rappresentazioni mariane in valle Albese, fu aggiunta una piccola targa per commemorare Fabio. Suo papà Sergio fu uno degli albesini che costruirono la grotta nel 1990.
Nel 2000 durante un simposio internazionale di scultura organizzato dalla Fondazione prima citata, Bruno Luzzani realizzò la stele che si vede ancora oggi tra l’ingresso delle scuole elementari e il retro della chiesa parrocchiale. La stele è realizzata in marmo di Garfagnana e contiene al suo interno una meridiana solare che alle ore 12 del 18 luglio, attraverso un piccolo foro, proietta un fascio di luce su una placchetta metallica posta alla base della struttura. Una luce in ricordo di Fabio Casartelli, proprio nell’ora della sua tragica caduta.
Nel 2002 un grande lavoro terminò: lo stabile che conteneva le vecchie scuole elementari fu sistemato e fu creato il centro civico, che venne intitolato a Fabio, il campione olimpionico. Oggi il centro civico Fabio Casartelli ospita mostre, eventi e concerti, oltre ad essere il centro dell’attività sociali del paese.
Commemorazioni in Italia
In provincia di Como, all’interno del santuario della Madonna del Ghisallo si possono vedere la bici guidata nel giorno della caduta, la maglia olimpionica e una targa commemorativa dedicata a Fabio. La Madonna, patrona dei ciclisti, custodisce la memoria del compianto campione olimpionico e ispira tutti i ciclisti che si fermano per una sosta e una preghiera in questo luogo.
Poco distante dal Santuario sorge il Museo del Ghisallo dove si trovano i cimeli appartenuti a innumerevoli campioni, tra cui un busto che rappresenta Fabio. Sergio Casartelli ci ha annunciato che presto porterà un’altra bici appartenuta al figlio Fabio, con la quale corse il Tour de France 1994.
A Forlì nel 2016 è stata intitolata al campione albesino la pista ciclabile che collega la città a Forlimpopoli. Il suo legame con la città romagnola è forte, in quanto la moglie è originaria di lì e con lei si sposò proprio a Forlì l’11 settembre 1993. Oltre alla pista ciclabile, per onorare il ricordo di Fabio Casartelli è stata posta anche una targa commemorativa.
Monumento in Francia e gemellaggio
A seguito della morte di Fabio, si decise molto velocemente di ricordarlo nel luogo in cui si verificò la terribile caduta. L’amministrazione francese allargò la strada sul tornante incriminato e in poco tempo fu realizzata dallo scultore Bruno Luzzani una stele in ricordo di Fabio Casartelli. La squadra dell’epoca di Casartelli, la Motorola, insieme ad alcuni industriali del Comasco, pagò parte della realizzazione.
Nel 2000 il Comune di Albese con Cassano aprì le trattative per realizzare un gemellaggio ufficiale con Saint Girons, Comune del dipartimento francese di Ariège da cui partì la tragica tappa del 18 luglio. Per il comune comasco fu il primo gemellaggio, e ad oggi unico.
Gare ciclistiche in suo onore
Saint Girons non vuole dimenticare il campione albesino e ogni anno organizza una gara ciclistica in ricordo di Fabio Casartelli. Nel 2021 si celebra la venticinquesima edizione della gara “La Casartelli”.
A Capodarco (FM) nel 1964 fu organizzato per la prima volta il “Gran Premio Capodarco”, una gara di ciclismo da strada per under 23, la cui seconda edizione fu svolta solo nove anni dopo, nel 1973. Da quell’anno la cadenza dello svolgimento fu annuale e nel 1991 fu vinta da Fabio Casartelli, mentre nel 1992 Fabio portò alla vittoria il collega bergamasco Marco Milesi e chiuse secondo.
Da un articolo della Gazzetta dello Sport dell’11 agosto 1992 si legge:
…Dopo il circuito di questa sera, Casartelli avrà un fine settimana ad alta tensione. Lo attendono, infatti, due corse molto impegnative: sabato la Firenze-Viareggio e domenica la gara internazionale di Capodarco, nelle Marche. In particolar modo, il Campione Olimpico tiene a far bella figura in questo secondo appuntamento: “A Capodarco – spiega – mi lega un dolce ricordo, perché proprio lì ho vinto l’anno scorso, chiudendo un periodo nero della mia carriera: nei mesi precedenti le cose erano girate tutte storte e quella vittoria mi restituì morale e convinzione nei miei mezzi. E poi c’è una ragione in più per ben figurare: proprio domenica è il giorno del mio 22° compleanno…”
Subito dopo la tragedia sul Col de Portet d’Aspet, la famiglia di Fabio fu contattata dagli organizzatori per poter omaggiare il ciclista dedicandogli la gara, che da quell’anno è denominata anche “memorial Fabio Casartelli”. Ogni anno la gara si svolge il 16 agosto, in presenza di un membro della famiglia di Fabio; la scorsa edizione, il memorial Fabio Casartelli non si è tuttavia svolto a causa della pandemia.
Ad Albese con Cassano (CO) ogni anno, attorno alla data della scomparsa del campione albesino, è organizzata la mediofondo “Fabio Casartelli” dall’omonima Fondazione. Al sabato si svolge la gara giovanile, mentre alla domenica si tengono le gare di lunghezza diversa per gli adulti. L’inizio e la fine di ogni percorso (corto, medio e lungo) sono posizionati al centro di Albese con Cassano.
Ringraziamo Cosimo Schirò per alcune foto, Gaetano Gazzoli per le precisazioni riguardo la Gran Premio di Capodarco, ma soprattutto il papà di Fabio, Sergio Casartelli, per le numerose informazioni rilasciate.